Il mercato dell’arte globale è arrivato a circa 60 miliardi di euro in transazioni, più del doppio rispetto a dieci anni fa. Gallerie e case d’asta continuano a registrare record: dietro gli acquisti musei, grandi collezioni, appassionati, ma non solo. L’arte è diventata uno strumento efficace anche per il crimine e il riciclaggio di denaro sporco in quadri e gallerie è un problema internazionale, noto agli esperti ma raramente affrontato.
Se ne parla al MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo venerdì 20 settembre, a partire dalle 19.00, attraverso la proiezione di Follow the paintings, un documentario inchiesta prodotto da Sky, seguito da un dibattito alla presenza degli autori, di alcuni autorevoli esperti e del Procuratore Nazionale Antimafia Federico Cafiero De Raho (Auditorium del MAXXI, ingresso libero fino a esaurimento posti).
Introdotti da Giovanna Melandri, Presidente Fondazione MAXXI e Giulia Minoli, Vice Presidente The CO2 Crisis Opportunity Onlus, interverranno: Guido Maria Brera, Dirigente aziendale e scrittore; Federico Cafiero De Raho, Procuratore Nazionale Antimafia; Hou Hanru, Direttore Artistico MAXXI; Francesco Sciaudone, Managing Partner, Grimaldi Studio Legale; Federico Varese, criminologo e accademico.
Modera: Francesca Sironi, giornalista e regista, autrice del docufilm con Alberto Gottardo e Paolo Fantauzzi.
Follow the paintings indaga il mercato dell’arte, i suoi silenzi, le sue reticenze sugli investimenti opachi.
“Le speculazioni del mercato dell’arte globale sono da tempo denunciate dagli esperti; – spiega Francesca Sironi – a noi interessava intrecciare quelle questioni a dei casi concreti”, a Roma e a Milano.
Il primo dei casi riguarda le tracce che legano la criminalità romana, l’eversione nera e l’arte contemporanea, partendo da Gennaro Mokbel per arrivare a Massimo Carminati. Regali e “regole del gioco”, offshore e grandi inaugurazioni spiegati grazie a testimoni diretti e documenti esclusivi.
Il secondo riguarda gli utili della ‘ndrangheta a Milano riciclati sfruttando tele seicentesche, raccontati da un testimone esclusivo: uno dei mediatori coinvolti nell’operazione e fondatore (attraverso una società panamense) di un trust d’investimento specializzato in arte.
Queste due storie vengono intrecciate alle domande rivolte ad attori del mercato ed esperti in tutta Europa, affrontando i nodi delle perizie, dei pagamenti, delle valutazioni.
Le loro risposte sono attraversate da immagini che aprono ai “dietro la tela” del settore: dai freeport dove vengono tenute le opere, alle fiere in cui vengono esposte.
“Le opere di cui parla questa inchiesta sono inaccessibili. Impossibili da restituire visivamente perché sequestrate o chiuse dentro caveaux protetti da filo spinato. – racconta Alberto Gottardo – Abbiamo intuito che il nostro compito era quello di sottolineare questa privazione, evocando l’assenza delle opere e di coloro che le hanno ideate, amate, difese.”