Dopo aver celebrato (2013 – 2014) il trentennale del suo primo album “UN SABATO ITALIANO” col remake in chiave più jazz intitolato “UN SABATO ITALIANO 30”, e un tour teatrale di grande successo (tappa romana proprio l’Auditorium), Sergio Caputo si è rimesso al lavoro e in marzo uscirà col suo primo album interamente composto da brani inediti in 20 anni. Alcune anticipazioni: “POP, JAZZ and LOVE” è il titolo, che già suggerisce l’indirizzo artistico del cantautore, il quale ha fatto da sempre del JAZZ vestito di POP (o viceversa) la sua bandiera.
In questo nuovo album il trend POP-JAZZ caro all’autore emerge con forza e maturità, e i brani si srotolano fra ritmiche swing e latin ma permeate di atmosfere synth e il collante sempre presente della chitarra di Sergio Caputo. I testi – tutti tranne uno – sono in inglese, “la lingua ufficiale mondiale della musica” come precisa l’autore, il quale ha vissuto e fatto musica 12 anni in USA. Già in “UN SABATO ITALIANO 30” appariva un brano in inglese (“I LOVE THE SKY IN SEPTEMBER”), ma questo album “è venuto fuori tutto così”. Le storie, sempre come suggerisce il titolo, sono storie d’amore, pur raccontate nel modo surreale tipico dell’autore.
L’unico brano in italiano, titolo “A bazzicare il lungomare” sarà – ragionevolmente – il primo singolo che verrà proposto ai media (ma ne seguiranno altri), ed è una riflessione esistenziale sulla vita mascherata da canzone balneare a ritmo di reggaeton, in classico stile caputiano. Ci sarà il video. Il brano è stato scritto sull’iPhone di notte, in macchina, di ritorno da un concerto in una nota città dotata di lungomare.
I CONCERTI si terranno in formazione di trio, quartetto o quintetto a seconda della location. All’Auditorium PdM di Roma il 19 Marzo, e alla Salumeria della Musica di Milano il 25 Marzo vi sarà la formazione quintetto. Il cantautore ripercorrerà le tappe storiche della sua carriera, e dall’album nuovo eseguirà 3 o 4 brani, “per non investire il pubblico con troppo materiale nuovo”.
Il calendario del tour è ancora in fase di elaborazione, ma toccherà varie città per poi approdare all’aperto nella stagione estiva.
Dopo aver realizzato un certo numero di album basati sui suoi successi passati – live, unplugged, strumentali e remake – e celebrato l’anno scorso il trentennale del suo primo LP, Sergio Caputo volta pagina e torna in azione col suo nuovo album composto di dieci brani inediti, il primo di questo tipo in 20 anni.
Il titolo “POP JAZZ and LOVE” svela già molto, sia a livello di stile che a livello di contenuti. POP-JAZZ è lo stile musicale tipico del cantautore, che per trent’anni ha “poppizzato” il jazz, e “jazzato” il pop rimanendo il punto di riferimento comune a due culture musicali diverse. Ma Caputo è anche molto apprezzato per i suoi testi, e per l’uso spericolato della lingua italiana su ritmiche che con l’italiano avrebbero poco da fare.
Su “POP JAZZ and LOVE” egli decide invece di sorprendere scrivendo tutto l’album (tranne un brano) in inglese, “la lingua ufficiale mondiale della musica” come precisa l’autore, il quale ha vissuto e fatto musica in USA per ben 12 anni. Già in “UN SABATO ITALIANO 30” appariva un brano in inglese (“I LOVE THE SKY IN SEPTEMBER”), ma questo album “è venuto fuori tutto così”.
Le storie, sempre come suggerisce il titolo, sono storie d’amore, pur raccontate nel modo surreale tipico dell’autore.
LO STILE
Lo stile è, come dice il titolo, POP-JAZZ. C’è molto ritmo latino, con strutture armoniche tipicamente jazz, ma il tutto è confezionato secondo i sacri crismi del pop. Non mancano sintetizzatori, chitarre distorte, vocals effettati con echo a nastro anni ’50/’60, linee di basso in loop e portate in primo piano.
L’autore compie una fusione fra suoni tipici di un mondo con linee melodiche, sequenze armoniche e ritmi di un altro. Il risultato è un album che – se ascoltato a basso volume – rilassa e suggerisce atmosfere esotiche, mentre se ascoltato ad alto volume è capace di martellare e di far ballare. Jazz, bossa, cha-cha, e perfino reggae (il brano che chiude l’album) come un viaggio che inizia in una metropoli e termina in un’isola caraibica.
I TESTI
I testi parlano d’amore, una volta tanto di amore felice, a contraddire la diffusa teoria che le canzoni d’amore migliori siano quelle di rottura, di addio e di rimpianto. “Da sempre l’amore è la principale fonte di ispirazione della musica, tanto che perfino Bob Dylan – per citare un insospettabile – ha scritto prevalentemente canzoni d’amore”, fa notare l’autore.
I testi di POP JAZZ and LOVE sono scaturiti spontaneamente in inglese – la seconda lingua dell’autore – e qualunque tentativo di trasporli in italiano è stato vano, andavano bene così come erano nati e alla fine Sergio, che ha vissuto 12 anni negli USA parlando e scrivendo solo in inglese, si è arreso ed ha deciso di affidare la sua comunicazione letteraria alla sua lingua adottiva. Consapevole del fatto che la sua scelta – obbligata in questo caso – potrebbe destare qualche obiezione da parte dei suoi fan più rigorosi, ha pensato di pubblicare sul suo sito i testi originali inglesi affiancati dalla sua traduzione in italiano. E infatti, chi ha apprezzato il Caputo italiano, non faticherà a ritrovarlo anche nei suoi testi inglesi, che però si avvalgono della maggiore musicalità dell’inglese rispetto all’italiano.
IL SINGOLO “A BAZZICARE IL LUNGOMARE”
L’unico brano in italiano, titolo “A bazzicare il lungomare” sarà – ragionevolmente – il primo singolo che verrà proposto ai media (ma ne seguiranno altri), ed è una riflessione esistenziale sulla vita mascherata da canzone balneare a ritmo di reggaeton, in classico stile caputiano. Ci sarà il video. Il brano è stato scritto sull’iPhone di notte, in macchina, di ritorno da un concerto in una nota città dotata di lungomare.
COME, DOVE, QUANDO
POP JAZZ and LOVE è stato composto e registrato fra il 2014 e il 2015 fra Roma, Parigi e Londra.
L’autore ha sempre con sè il suo laptop equipaggiato di Logic Pro, un microfono e una minitastiera – spesso anche la chitarra – e le canzoni sono nate così, in giro fra hotel, case e studi di registrazione prenotati al volo.
Caputo lavora molto da solo e soltanto quando ha le idee chiare convoca i musicisti di cui ha bisogno (una tecnica molto popolare in USA e in Inghilterra, meno da no ).
Su questo album chitarre, basso, synth, alcune percussioni e programmazione elettronica sono stati eseguiti da Caputo stesso. Le batterie sono di Alessandro Marzi, il piano acustico ed elettrico di Paolo Vianello, mentre sax e flauto sono di Massimo Zagonari.
Una curiosità: Sergio Caputo ha trovato che il posto migliore per cantare fosse la sua cucina (la stessa dove si cimenta come chef), luogo in cui ha poi registrato anche sax e flauto.
COPERTINA
Stufo di vedere se stesso sulle copertine dei suoi album, stavolta Sergio Caputo ha scelto di apparire solo sul retro, per mettere in primo piano la musa ispiratrice di queste canzoni – sua moglie Cristina – sorpresa in un’istantanea mentre usciva dalla doccia. L’immagine esprime appieno lo spirito dell’album: amore, gioia, pop-jazz, citazioni di fascino stile Vogue o Cosmopolitan.
Nell’interno, di nuovo un’immagine rubata di Cristina in un hotel di Parigi. La foto di Sergio sul retro è stata scattata – neanche a dirlo – proprio da Cristina Zatti.
DISTRIBUZIONE
In versione solida il CD sarà nel format “digipack”.
Fin dagli anni ’90 Sergio Caputo è un artista indipendente, ovvero non si è più legato ad una casa discografica “major”. Come i suoi ultimi CD, POP JAZZ and LOVE esce con l’indipendente ALCATRAZ MOON ITALIA, ed avrà una distribuzione mirata.
Oltre alla distribuzione digitale su iTunes, POP JAZZ and LOVE si troverà in versione solida presso megastore come Feltrinelli, IBS, ed altri, oltre naturalmente a tutti i concerti di Sergio Caputo (dove verranno autografati dall’autore) e nel Sergio Caputo Store, presso il quale si può ordinare per posta e dove si trovano anche gadgets come T-shirt, tazze, spille, memorabilia, etc.
INFORMAZIONI IN PILLOLE
- Sergio Caputo ha iniziato la sua carriera negli anni ottanta, ma fin dagli anni ’90 è un artista “indipendente”, ovvero non legato ad una major discografica, e da indipendente ha trascorso la maggior parte della sua carriera; ciò spiega una sua minore visibilità rispetto agli esordi, che i meno informati confondono con “sparizione” (oltre alla lunga parentesi americana). Sergio oggi è un artista maturo e di culto che non ha mai smesso di intrattenere il suo pubblico vecchio e nuovo, e molti dei suoi brani sono considerati dei classici.
- Il suo strumento è la chitarra, ma sa suonare basso, tastiere (il minimo indispensabile), è un buon programmatore elettronico e produttore dei suoi album.
- Ha avuto varie collaborazioni internazionali eccellenti – fra cui Dizzy Gillespie – e fra i jazzisti italiani più conosciuti musicisti come Rava, Gatto, Urbani, Rea e molti altri.
- E’ stato a Sanremo tre volte, ed è stato uno dei primi artisti italiani a fare uso del video, nonché uno dei primi ad approdare online – un suo brano indipendente ebbe 25.000 downloads su Mp3.com, e poi su Vitaminic.
- A fine anni ’90 si trasferisce in California, dove rinforza il contatto con le sue radici musicali, e si fa conoscere come chitarrista “Smooth-Jazz”, ricevendo anche premi radiofonici. Una curiosità: Sergio – come discografico indipendente – ha assistito a un evento storico che ha cambiato la musica a livello mondiale; si trovò infatti a Cupertino nella sede della Apple, quando Steve Jobs svelò al mondo l’iPod, il lettore su format mp4, e iTunes, lo store globale per il download di brani singoli o di album. Ciò gli è valso un contratto con la Apple che apprezza più di ogni contratto discografico.
- Nel 2011 fa ritorno in Italia (per amore) e diventa padre felice di due bimbi, Lucrezia e Victor.
- Sergio Caputo ha prodotto anche due album non suoi: un cantautore molto bravo conosciuto col nome di Fraska, e quello del suo pianista Paolo Vianello, in un lavoro che ripercorre in “solo piano” lounge-style alcuni brani famosi di Caputo: “Vianello suona Caputo”, infatti.
- Ha scritto 2 libri pubblicati da Mondadori: un romanzo dal titolo “Disperatamente – e in ritardo cane” (2008) e una bio dal titolo “Un sabato italiano memories” (2013).
- Sergio ha due altre passioni: la pittura (fin da bambino) e sta lavorando per esporre prossimamente le sue opere; e la cucina – iniziata per gioco, e diventata ora una passione.