I MINISTRI, band che ha riscritto la storia del rock moderno italiano, celebrano la fine di un capitolo della loro carriera con due concerti irripetibili dedicati ai fan: il 14 dicembre al Largo Venue di Roma e il 18 dicembre ai Magazzini Generali di Milano.

Le due date sono il coronamento di 2 anni fatti di concerti e canzoni, segnati dal successo dell’ultimo album “Giuramenti”, dall’EP “Cronaca nera e musica leggera” e dai live estivi nei principali festival e venue outdoor. Una grande festa nella forma primigenia più pura della band, quella del TRIO, dedicata a tutti i fan che hanno reso memorabile un viaggio di oltre 15 anni.

Proprio per questo la scaletta sarà irripetibile, composta quasi interamente da brani che da anni non vengono suonati dal vivo, attraversando le canzoni che hanno reso i MINISTRI la rock band italiana più longeva degli ultimi anni.

“Nel 2006 cominciammo a girare l’Italia a bordo di un malandato furgone Volkswagen color giallo canarino: eravamo solo noi tre, le nostre giacche di lana cotta e una dozzina di canzoni da suonare come se il mondo stesse per finire. Sono passati 16 anni: è cambiato tutto e non è cambiato niente, e prima di prenderci una pausa per scrivere nuova musica e nuove parole, volevamo salutare nella maniera più semplice, sincera e potente possibile tutti quelli che in questi anni hanno dato senso e vita a quello che facciamo.”
(Ministri)

Si sono esibiti con i Coldplay, i Foo Fighters, i Subsonica e moltissimi altri. Hanno collaborato con Caparezza, Afterhours, Mauro Pagani, con i registi più all’avanguardia e alcuni tra i migliori producer, da Gordon Raphael (Strokes) a Sylvia Massy (Johnny Cash, System Of A Down) passando per Tommaso Colliva e Taketo Gohara. Hanno collezionato oltre 500 concerti, dai centri sociali degli inizi ai sold-out nei superclub e ai grandi festival, e i loro brani su Spotify sono stati ascoltati oltre 25 milioni di volte.
Dopo 15 anni sulle scene, continuano a essere un punto di riferimento per generazioni diverse, pur muovendosi con importanti cambi di prospettiva.
E come a voler sottolineare un elemento di continuità nello stravolgersi di punti di vista, vita e abitudini, si sono affidati a Nicolò Cerioni e alla sua arte per i loro abiti di scena – una piccola tradizione della band, cominciata nel 2006 con delle indimenticabili giacche napoleoniche, che li ha resi delle icone del rock in Italia anche nello stile.