Un vero e proprio happening comico e al tempo stesso emozionante che parla delle relazioni: ironia e irriverenza accompagnano gli spettatori in un viaggio che racconta la bellezza che risiede nelle diversità. Paolo Ruffini va in scena con degli attori con la Sindrome di Down, affrontando insieme a loro il significato della parola “disabilità”, fino a dimostrare che la loro dovrebbe definirsi “Sindrome di UP”!
Lo scheletro dello spettacolo è costruito sull’intenzione di Paolo Ruffini di realizzare uno straordinario One Man Show, con imponenti scenografie ed effetti speciali. Parte però una sequela di boicottaggi e rocambolesche interruzioni in cui gli attori fanno irruzione dimostrando di essere molto più abili di lui. Dimostrando inoltre che ci sono tante persone che non sono abili alla felicità o all’ascolto, ma che alla fine siamo tutti diversamente abili, diversamente normali e meravigliosamente diversi.
Una rappresentazione dai connotati surreali e dagli sviluppi inaspettati con una forte connotazione d’improvvisazione, che interrompe le liturgie teatrali e offre al pubblico una vera e propria esperienza in cui le distanze tra palcoscenico e platea si annullano, e alla fine attori e spettatori si trovano per condividere un gesto rivoluzionario: un grande abbraccio.