Nuovi guai per Snopp Dogg: il rapper e produttore americano e’ stato fermato all’aeroporto di Lamezia Terme, dopo che i finanzieri gli hanno trovato 422mila dollari in contanti nascosti in due cuscini imbottiti di banconote che stava per imbarcare sul suo jet privato. Meta’ della somma e’ stata sequestrata in base alla normativa antiriciclaggio, poi e’ stato lasciato partire alla volta dell’Inghilterra, dove domenica si esibira’ al Kendal Calling festival.
Snoop Dogg era gia’ stato fermato la settimana scorsa a Uppsala, in Svezia, perche’ sospettato di guida sotto l’effetto di stupefacenti. Era stato sottoposto a un prelievo delle urine per un esame di cui ancora non si conoscono i risultati e poi rilasciato, ma lui aveva accusato gli agenti di perseguitarlo per motivi razziali promettendo di non mettere mai piu’ piede in Svezia. Il 43enne storico rapper della scena West Coast americana si trovava in Calabria dopo che giovedi’ sera esibito in una discoteca di Montepaone, sulla costa Jonica catanzarese. In precedenza si era esibito anche a Bagnoli con il suo nuovo album “Bush” in cui fa coppia con Pharrell Williams.
La mattina di sabato, 1 agosto Snoop Dogg si e’ presentato ai controlli dello scalo lamentino per imbarcarsi sul suo jet privato con destinazione Londra. I finanzieri hanno subito notato i due sacchi che il rapper portava con se’. Aperte le due federe di cuscino, le Fiamme gialle si sono trovate davanti un piccolo tesoro. Il rapper californiano dell’hip hop non ha fatto alcuna resistenza, ha solo chiesto di poter partire il prima possibile. Subito dopo il sequestro ben quattro avvocati sono stati incaricati del caso e la somma potrebbe essere restituita al rapper, al netto di una multa.
Snoop Dogg in passato aveva avuto spesso problemi con la droga e piu’ volte e’ stato arrestato e condannato per possesso di stupefacenti, dalla marijuana alla cocaina, e possesso illegale di armi da fuoco. Nel 2008 aveva pubblicato insieme al cantante country Willie Nelson un pezzo intitolato “My Medicine”, allusione appena velata alla loro passione per la marijuana.