Venerdì 17 luglio Stefano Bollani torna a Umbria Jazz con la formula del piano solo, una delle più suggestive tra le tante cui ha dato vita nella sua intensa carriera. Il piano solo, dice Bollani, “è come costruire un ponte e al tempo stesso passarci sopra. Si tratta di cercare di tradurre il momento presente in suono, perché arrivi più diretto al cuore, senza passare necessariamente dal giudizio della vostra testa”.
Dire che Stefano Bollani è un musicista eclettico è poco. Anche classificarlo semplicemente come un musicista è riduttivo, perché scorrendo i tratti principali della sua carriera al fare musica bisogna aggiungere che ha scritto libri, condotto trasmissioni alla radio e alla televisione (con Renzo Arbore), lavorato in teatro.
A seguire il San Francisco Jazz Collective: un ensemble “democratico”, ovvero senza un leader, composto da otto star del jazz contemporaneo che generalmente ruotano nell’area californiana (ma non solo). La band – spiega Umbria Jazz – è espressione diretta del San Francisco Jazz, una delle maggiori istituzioni americane, che opera, senza fini di lucro, per promuovere e sostenere la musica afroamericana attraverso varie iniziative, dagli eventi live ai dischi, ma anche conferenze, seminari, ricerche. Sfjazz esplora l’intero spettro del jazz, dalle sue origini nella comunità afroamericana fino alle diverse evoluzioni moderne a livello internazionale: il jazz come forma d’arte viva, costruita su una tradizione in continuo divenire.